Comte

Contesto:

L'età della Rivoluzione francese e di Napoleone

Fu la Rivoluzione francese, iniziata nel 1789, a porre fine all'assolutismo e ai privilegi della nobiltà, in una parola all'antico regime. Con essa iniziò una nuova fase della storia non solo francese, ma anche europea e mondiale. La Rivoluzione portò alla creazione di una monarchia di tipo costituzionale, quindi nel 1792 alla repubblica, sfociata poi nella dittatura giacobina del Terrore, e infine all'instaurazione di un regime repubblicano moderato che, attraverso l'opera di Napoleone Bonaparte, nel 1804 assunse le vesti dell'Impero

Napoleone, che stabilì la sua dittatura sul paese, esercitò una duplice funzione rispetto allo sviluppo della rivoluzione: per un verso, fu uno dei principali artefici del suo assestamento in senso moderato all'interno del paese; per un altro, attraverso le sue campagne militari, esportò fuori dai confini nazionali alcune delle conquiste sociali e giuridiche essenziali della rivoluzione, ridisegnando radicalmente la carta geopolitica del continente. Napoleone fu infine sconfitto, tra il 1814 e il 1815, da un'ampia coalizione internazionale che aprì il processo di Restaurazione delle monarchie da lui spodestate. I profondi mutamenti introdotti da questa fase decisiva della storia francese non furono tuttavia cancellati.

 


Dalla Restaurazione al secondo Impero

Nel corso dell'Ottocento la storia francese continuò a essere segnata da profonde discontinuità politiche e istituzionali, nel quadro di significativi processi di modernizzazione economica e sociale. Il ritorno dei Borbone sul trono, voluto dalle grandi potenze vincitrici di Napoleone al Congresso di Vienna (1814-15), ebbe vita breve. A essi subentrò nel 1830, dopo la rivoluzione di luglio, Luigi Filippo d'Orléans, che rimase al potere sino al 1848, con il sostegno della grande borghesia. In quell'anno una nuova rivoluzione, in cui ebbero parte attiva le masse popolari ed emersero anche orientamenti di tipo socialista, portò all'abolizione della monarchia e alla proclamazione della repubblica. La Seconda Repubblica ‒ dopo la Prima Repubblica dell'epoca della grande Rivoluzione ‒ fu a sua volta quasi subito soppiantata, in seguito a un colpo di Stato e quindi a un plebiscito popolare (1851-52), dal secondo Impero, che ebbe in Luigi Napoleone (poi Napoleone III) il suo principale artefice. Questa nuova costruzione politica, dapprima orientata in senso conservatore e poi liberale, ebbe un ruolo fondamentale negli equilibri della politica europea degli anni Cinquanta e Sessanta del 19° secolo. Nel 1870-71, tuttavia, subì una cocente sconfitta nella guerra franco-prussiana e andò incontro alla propria dissoluzione in un quadro di crisi che portò dapprima all'esperimento della Comune di Parigi e subito dopo alla nascita della Terza Repubblica.

 

 

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Vita:

Auguste-Isidore-Marie-Francois-Xavier Comte nacque a Montpellier nel 1798, da famiglia borghese. Venne istruito alla Scuola politecnica che aveva fondato Napoleone con l'idea che essa dovesse istruire una futura classe dirigente della Francia, attraverso una dura selezione. Quando Napoleone morì, i suoi sostenitori, nonchè reggenti della scuola, caddero in agitazioni profonde che li costrinsero a chiudere l'istituzione temporaneamente fino al 1816. Comte, che contestava pesantemente la scuola, fu espulso.

Frequentò, allora, il corso di medicina nell'università della sua città natale, ma non completò gli studi nemmeno lì. Tornato a Parigi, si mantenne dando lezioni private di matematica, svolgendo incarichi subordinati e temporanei nella Scuola, ma non ottenendo mai una cattedra. Tenne diverse lezioni che furono pubblicate all'interno della sua opera principale: "Corso di poesia positiva" (1830-1842).

Queste furono seguite da un pubblico altamente qualificato: fra di loro vi era il tedesco Alexander von Humboldt, il biologo Blainville, il fisico Fourier e il matematico Poinsot.

Frustrato dall'ostilità nei suoi confronti da parte del mondo accademico, tormentato da un matrimonio infelice e affetto da crisi nervose che lo portarono a essere ricoverato in case di cura, Comte morì a Parigi nel 1857.

 

"L'Amore come principio, l'Ordine come base, il Progresso come fine." -cit. A. Comte


Nel corso della sua vita ebbe una relazione amorosa con Clotilde Vaux, che morì giovane, mettendo fine alla loro storia: Auguste Comte ne fece la figura di una Musa o Madonna del positivismo affermando che: "Solo la donna è veramente capace di altruismo" (cit. "Catechismo positivista", 1852).

Tra le sue opere più importanti troviamo il manifesto del positivismo: "Discorso sullo spirito positivo" (1844).

Pensiero e filosofia:

Il termine Positivismo indicò un vero e proprio indirizzo filosofico con il sociologo Comte, il quale pubblicò nel 1870 un "Corso di filosofia positiva", che costituì il punto di partenza del successivo orientamento di pensiero. Comte utilizzò il termine "positivo" per designare una fase evolutiva della storia dell'umanità. Per il filosofo, infatti, l'umanità aveva superato lo stadio teologico e metafisico, nel quale si attribuivano i fenomeni della natura a cause soprannaturali o a forze occulte, ed era approdata allo stadio scientifico, "positivo" appunto, per merito di pensatori come Bacone (1561-1626), Galileo (1564-1642) e Cartesio (1569-1650). 

A partire da loro, l'uomo ha cominciato a interrogarsi non tanto sul perché delle cose e dei fenomeni, quanto sul come, a studiarne cioè i rapporti di causa-effetto (la concatenazione dei fatti) e a formulare le leggi che consentono di comprenderle e di prevederle e di prevedere altre concatenazioni analoghe. 

 

Questo stadio positivo dell'umanità era destinato ad attuarsi completamente, secondo Comte, non appena il metodo sperimentale e scientifico, di pertinenza esclusiva delle scienze naturali e matematiche, si fosse esteso a tutti gli altri settori del 


sapere e dell'attività umana, in particolare alle discipline storiche, politiche e sociali. Era questa la "missione" che spettava alla filosofia positiva: unificare tutti i risultai delle scienze particolari in una scienza della società, la sociologia. Compito della sociologia era l'osservazione e l'analisi dei fenomeni sociali e la formulazione delle cause e delle leggi che li determinano e li governano.

I tre stadi dell'ambito conoscitivo.

La prima fase è definita teologica ed è determinata da uno scopo. Nello stadio teologico lo spirito umano rappresenta i fenomeni come prodotti dell'azione di agenti sovrannaturali. Esso si identifica con l'età medioevale.

La seconda fase è definita metafisica e rappresenta uno stato intermedio. Nello stadio metafisico gli agenti sovrannaturali sono sostituiti da forze astratte definite essenze. Esso rappresenta infatti il passaggio dall'età medioevale a quella umanistico-rinascimentale. 

La terza fase,infine, è definita positiva (scientifica) ed è la più importante. Nello stadio positivo o scientifico lo spirito umano rinuncia a cercare l'origine dell'universo e si dedica alla scoperta. Esso si riferisce all'ultimo periodo storico in cui ha vissuto Comte dove si dà massima fiducia alla scienza.

E' questa l'epoca legata alla figura dell'uomo mediante il processo di industrializzazione. Si sviluppa infatti un nuovo concetto di conoscenza caratterizzato da un processo scientifico e dimostrativo

La Sociologia

Secondo Comte la scienza più importante è la sociologia intesa come studio dei fenomeni sociali. Egli infatti crea una nuova enciclopedia scientifica dove le scienze sono tutte condizionate dalla sociologia.

Questa scienza viene suddivisa da Comte in due varianti:

  • una statica, che si occupa dell'ordine e delle relazioni tra i fenomeni sociali;
  • ed una dinamica, che rappresenta il progresso delle varie fasi legate ad un determinato periodo storico (i Tre stadi).

 

"La dottrina della scienza"

Quest'opera parla del ruolo importante della scienza riprendendo alcune teorie scientifiche di Bacone e matematiche di Cartesio. Con Comte la scienza assume un ruolo speculativo ma allo stesso tempo scientifico-matematico poiché determinato da leggi universali della natura. Secondo il filosofo la conoscenza ha inizio dall'esperienza, dai sensi, che supportati dalla ragione, tramite analisi e dimostrazioni, conducono a delle leggi. Rifiuta quindi la realtà noumenica di Kant e la metafisica.

 

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